Fare chiarezza su cosa sta avvenendo nel settore dell’energia, sia elettrica sia per il gas; spiegare le norme che servono a inquadrare chi è energivoro e chi no e a quali agevolazioni di Stato è possibile accedere; guardare agli scenari futuri in prospettiva con le spiegazioni degli esperti su cosa sta avvenendo in questi mesi di “follia” dei prezzi energetici. Sono gli obiettivi ai quali ha dato risposta il seminario della Federazione Carta e GraficaCaro energia: istruzioni per capirne di più“, che si è svolto sotto forma di webinar il 10 ottobre.

Nell’ultimo anno la Federazione, in particolare attraverso Assocarta, rappresentante di un settore energivoro, è stata protagonista del dibattito sulle misure necessarie, sia in Confindustria sia presso le Istituzioni, per compensare le aziende dei rincari e per interventi strutturali. “Da qui l’opportunità di un incontro operativo – ha spiegato Maurizio D’Adda, direttore di Assografici nel saluto introduttivo agli oltre 100 partecipanti in diretta al webinar -, per aiutare le aziende a orientarsi e districarsi nel mercato dell’approvvigionamento dell’energia, tema ormai critico anche per le imprese che energivore non sono e quindi sono meno avvezze ad affrontare frontalmente problematiche di questo tipo”.

Un tema di attualità per i rincari oltre ogni immaginazione degli ultimi mesi, ma in realtà avvertito dall’industria ben prima delle contingenze determinate dal conflitto Russia-Ucraina, per lo storico gap energetico dell’Italia in termini di fonti e approvvigionamenti, che pesa fortemente sul settore cartario. E che sta sconfinando, come drammaticamente dimostrano le ultime settimane, dal condizionamento sulle attività manifatturiere a quello sul libero arbitrio fino alla libertà di espressione. La Federazione ha avvertito la necessità di tracciare un quadro di chiarezza a vantaggio delle imprese associate ad Acimga, Assocarta e Assografici, spaziando dalle terminologie alla spiegazione degli interventi da parte del Governo. Con queste parole Massimo Medugno, direttore della Federazione Carta e Grafica e di Assocarta, ha presentato l’iniziativa e gli esperti Alessandro Bertoglio, responsabile energia di Assocarta, Daniele Bianchi, direttore CTE (Consorzio Toscana Energia) e Luca Sassoli, Amministratore delegato di Burgo Energia.

I prezzi dell’energia hanno iniziato la corsa al rialzo già dopo il lockdown, nell’estate del 2021, con un primo picco fra dicembre 2021 e gennaio 2022, prima che iniziasse la guerra in Ucraina, determinato dalla ripresa veloce dopo il Covid. Alessandro Bertoglio ha elencato nel dettaglio le diverse voci che compongono una bolletta, indicato le imposte, diversificate, che confluiscono nel totale, fino alla spiegazione del meccanismo con cui si forma il prezzo. Un vademecum dell’energia che passa attraverso la lunga – e poco tranquillizzante, per chi fa impresa – elencazione dei diversi oneri di sistema, che gravano su una quota rilevante del prezzo, per giungere alla messa in chiaro di termini come TTF (Title transfer capacity, che ha nell’Olanda il punto di scambio virtuale), NCG (Net connect Germany) e Ret (gli oneri per il finanziamento delle fonti rinnovabili), diventati di uso comune nelle cronache economiche quotidiane che riferiscono delle oscillazioni dei prezzi energetici. Per arrivare alle caratteristiche e relativa classificazione dei settori energivori elettrici e gasivori: tema che a breve si prevede sarà regolamentato attraverso un portale dell’Autorità per l’Energia, al quale le imprese potranno iscriversi per ricevere il bollino di “energivora”. Da qui l’elenco delle agevolazioni in termini di crediti d’imposta e dilazioni sui pagamenti delle bollette, diversificato per imprese energivore e non energivore. “Interventi di sostegno per i quali – ha evidenziato Medugno – va riconosciuto ad Assocarta, a nome dell’intera Federazione, un contributo tutt’altro che marginale nel suggerire provvedimenti nelle opportune sedi decisionali governative”.

Il ruolo dei Consorzi nell’identificare e diversificare i fornitori o anche accedere direttamente al mercato dell’energia è stato al centro dell’intervento di Daniele Bianchi, che ha anche fatto chiarezza sull’attuale struttura del mercato energetico e in particolare del gas, con riferimento al TTF olandese. Funziona se c’è eccesso di prodotto quindi di offerta; quando, invece, ad essere in eccesso diventa la domanda, come avviene adesso rispetto alla riduzione complessiva delle forniture derivante dalla rapida tendenza all’azzeramento delle forniture di provenienza russa, “il mercato diventa quello strumento attraverso il quale i consumatori devono decidere chi deve smettere di consumare o consumare di meno”, per usare le parole di Bianchi, di fatto facendo esplodere i prezzi perché oggi nessuno può permettersi di rinunciare al gas. Essendo queste le condizioni, le conseguenze pesano maggiormente su chi dipende di più dalle forniture, come l’Italia. A differenza, per esempio, della Spagna, che per scelte politiche e per logistica non è così direttamente legata al mercato olandese TTF. Due le indicazioni fornite da Bianchi: il rischio che nei prossimi mesi possano esserci giornate con razionamenti del gas, in funzione dell’incrocio fra curve di approvvigionamento e curva di consumo, e la certezza che in futuro, finite le turbolenze che sono da prevedere almeno fino ad aprile 2024, i prezzi andranno a stabilizzarsi su valori decisamente più alti rispetto al passato. Diverso il discorso sull’energia elettrica, comunque dipendente dalle quotazioni del gas: va considerato, al riguardo, che in Italia circa il 40% della produzione è da fonte rinnovabile senza che questo riverberi sul cliente finale i suoi effetti positivi, il che rende indispensabile un intervento che riformi i meccanismi di formazione del prezzo.

L’esperienza di Burgo Energia è stata portata da Luca Sassoli: una voce significativa, in quanto l’azienda opera sul mercato per conto dei 10 stabilimenti cartari del gruppo. Sassoli ha ricordato che per una corretta lettura occorre risalire al 2020, quando il prezzo del gas era sceso al di sotto dei 10€ per mW/h e i future del petrolio addirittura avevano toccato prezzi negativi non esistendo più possibilità di stoccaggio.

Da allora si è giunti a una situazione di mercato che giorno per giorno mette a segno variazioni di prezzo mai viste prima. E di speculazione come prima causa delle oscillazioni – precisa Sassoli – parla impropriamente chi è al di fuori, ma non chi vive e opera su un mercato del gas la cui dinamica è stata piuttosto influenzata da scelte come quella adottata in primavera a livello europeo di iniettare gas negli stoccaggi a qualsiasi prezzo, con l’effetto di tenere molto alti i prezzi. Una decisione maturata non solo a livello Ue, ma anche dei singoli governi, Italia inclusa, che ha determinato precisi effetti sulle quotazioni. “Il mercato c’è, funziona, non ha vincoli e barriere alle escursioni ed è quindi soggetto a situazioni come quelle che si sono viste negli ultimi mesi”, e se si considera che le transazioni puramente finanziarie sono addirittura diminuite in quanto gli operatori hanno ritenuto eccessivi i rischi, non è corretto parlare di speculazione, è l’estrema sintesi delle indicazioni di Sassoli.

Una serie illuminante di interventi, sia sotto il profilo didascalico, sia per contributo alla visione: le aziende associate ad Assografici e Unione possono trovare il link per rivedere il webinar per intero e scaricare le presentazioni dei relatori nell’area riservata del sito di Assografici.